ASILO NIDO INTEGRATO “FOLLETTI CURIOSI”

 
“MISSION”
 
L’Asilo Nido Integrato “Folletti Curiosi” ha avuto origine a seguito dello spostamento dell’attività da Via IV Novembre a Via Arzaron civ. n. 23, a seguito della ristrutturazione di un fabbricato (ex scuola elementare) nella frazione di Spinimbecco il quale opsita anche la scuola dell’infanzia.
 
L’asilo nido “Folletti Curiosi” è uno spazio nel quale ogni bambino e ogni bambina trova pari opportunità di apprendimento e di socializzazione, in una prospettiva sempre più esplicita e condivisa di accettazione e valorizzazione delle diversità culturali.
Ogni bambino ha diritto alla felicità, a esperienze gratificanti e stimolanti, a un presente e a un futuro migliori. La nostra proposta educativa dell’asilo nido riflette quindi le potenzialità e le reali caratteristiche del bambino, con costante attenzione alla famiglia e ai bisogni che la società attuale induce.
Le finalità che il servizio per la prima infanzia si propone sono così sintetizzabili:
- contribuire alla strutturazione dell’identità;
- contribuire allo sviluppo della conoscenza;
- contribuire allo sviluppo della socializzazione e dell’autonomia del bambino,
valorizzando e integrando le sollecitazioni che ciascun bambino riceve nell’ambito
familiare.
Il servizio per la prima infanzia completa la sua funzione educativa caratterizzandosi anche come opportunità di informazione e scambio di esperienze per le famiglie impegnate nell’educazione dei figli.
 
Il servizio opera in stretto contatto con le famiglie ed in collegamento con le altre istituzioni
sociali ed educative del territorio, in particolare con le Scuole dell’Infanzia “papa Giovanni XXIII°” e “Raggio di Sole”.
 
Le esperienze proposte al bambino all’interno del nido tengono conto delle modalità relazionali e di apprendimento dominanti nei primi tre anni di vita: l’unità tra mente e corpo, la diversità dei tempi e delle modalità di sviluppo di ognuno, l’importanza del movimento come strumento di esplorazione e di conoscenza, la centralità del gioco come modalità privilegiata perconoscere la realtà, agire su di essa, esprimersi e comunicare.
Il servizio si pone l’obiettivo di rispondere ai bisogni dei bambini: bisogno di conoscere, di instaurare relazioni affettive significative, di crescere verso l’autonomia, di acquisire ed affinare gli strumenti per comunicare (comunicazione verbale e non), di sviluppare le capacità percettive e le competenze motorie. Inoltre il nido favorisce le relazioni interpersonali fra pari e bambini di età diverse, garantendo inoltre l’inserimento e la piena integrazione dei bambini di altre razze e religioni che, in alternativa alle feste tradizionali, avranno la possibilità di partecipare ad altre attività.

  “PROGETTO EDUCATIVO”
 
 
 

LA NUOVA STRUTTURA
 
L’ex edificio scolastico, situato in Via Arzaron della frazione di Spinimbecco, è stato oggetto di un progetto importante ed ambizioso, finalizzato a riqualificare l’intera struttura la quale mediante un radicale intervento di restauro ed ampliamento, è stata resa idonea ad accogliere ed ospitare la Scuola dell’Infanzia delle frazioni di Carpi e Spinimbecco “Papa Giovanni XXIII” e l’Asilo Nido Integrato “Folletti Curiosi”.
 
 
Ente proprietario della struttura e gestore del Servizio è il Comune di Villa Bartolomea e la struttura può ospitare fino a 18 bambini di età compresa tra  i 12 mesi e 36 mesi.
 
La Struttura preposta al Servizio di Asilo Nido Integrato è l’Ufficio Scuola del Comune.
 
Il Responsabile del Progetto Psico-pedagogico è il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Statale di Villa Bartolomea.
 
Il Comitato di gestione dell’Asilo Nido Integrato, per la cui composizione si rimanda all’art. 3 – comma 4 - del Regolamento di Gestione dell’Asilo Nido Integrato, non è stato ancora istituito.
 
ACCESSO AL SERVIZIO
 
Hanno titolo di ammissione all'Asilo Nido i bambini di età superiore ai 12 mesi ed inferiore ai 3 anni, con precedenza per coloro il cui nucleo familiare abbia la residenza anagrafica nel Comune di Villa Bartolomea.
 
E' motivo di dimissione dall'Asilo Nido il compimento del terzo anno di età. Qualora il bambino compia gli anni prima dell'inizio dell'anno della Scuola Materna, può rimanere nel Nido fino all'inserimento nella scuola materna.
 
Il Rapporto numerico educatrice bambino è 1/6 per bambini fino ai 15 mesi e 1/8 oltre i 15 mesi.
 
L'Asilo Nido funziona dalle ore 7.30 alle ore 18.00 durante tutto l'anno ad esclusione del sabato, della domenica, dei giorni festivi, di tutti i giorni del mese di agosto e delle festività natalizie e pasquali  stabilite dal calendario scolastico.
 
L'accoglimento dei bambini avviene fino alle ore 9.00 e l'uscita è prevista dalle ore 16.00 alle ore 18.00, mentre per quanto riguarda l'utilizzo dell'Asilo Nido a mezza giornata, l'orario di uscita è previsto dalle ore 12.30 alle ore 13.30.
 
I pasti sono preparati dal personale del Comune operante presso la cucina della scuola materna, sulla scorta delle tabelle dietetiche predisposte dal Settore Materno Infantile dell' ULSS 21, competente per territorio.
 
L'orario dei pasti viene fissato dagli operatori dell' Asilo Nido tenendo conto delle abitudini e delle esigenze complessive dei bambini frequentanti
 
Sono   rispettate   le   norme   igienico-sanitarie   stabilite   dal   Settore   materno infantile dell' U.L.S.S., riferite al servizio di Asilo Nido Integrato.
 
L'Asilo Nido si avvale del Servizio Sanitario e di Medicina Preventiva dell'U.L.S.S., previo accordi con i componenti organi della stessa.
 
 

RETTE

 
Le rette di frequenza all'Asilo Nido Integrato vengono determinate annualmente dalla Giunta Comunale con apposita deliberazione avente per oggetto: “Servizi a domanda individuale. Definizione tariffe e contribuzione anno 2005” e sono così fissate:
 
€uro 400,00       TEMPO PIENO                             (07.30 – 18.00)
 
€uro 350,00       PART-TIME  mattino                   (07.30 – 13.30)
 
€uro 280,00       PART-TIME  pomeriggio            (13.45 – 18.00)
 
Le domande di ammissione al servizio di asilo nido possono essere presentate in qualsiasi momento e devono essere inoltrate all’ufficio scuola del Comune.
 
Nel caso in cui le richieste di accoglimento al nido eccedano il numero dei posti disponibili, viene redatta a cura del Comitato di Gestione una graduatoria di ammissione, secondo il criterio della presentazione della domanda.
 

PERSONALE COINVOLTO NELLA STRUTTURA

 
Il personale operante presso l'Asilo Nido Integrato si distingue in:
 

  1. personale addetto alla funzione educativo-assistenziale:

è composto da n. 4 educatrici, in possesso dei riquisiti di cui all’art. 15 – comma 1 –
della Legge Regionale 23 aprile 1990, n. 32 ed  impiegate per 25 ore settimanali
 
 
 
 

  1. personale addetto ai servizi:

è responsabile dell'igiene dei locali dell'Asilo Nido Integrato e deve assicurare un ambiente adatto e confortevole e garantire il rifornimento ai gruppi di tutto ciò che è necessario per l'igiene, la refezione e il riposo dei bambini ed è costituito da:
n. 2 cuoche  a tempo pieno in servizio presso la cucina della scuola dell’infanzia del Capoluogo per la preparazione dei pasti;
n. 1 operatore addetto al trasporto, con idoneo mezzo, dei pasti dalla cucina della scuola dell’infanzia del Capoluogo al cucinotto della scuola dell’infanzia di Carpi- Spinimbecco e Asilo nido integrato “Folletti Curiosi”.
n. 1 operatrice scolastica impiegata per 30 ore settimanali nelle fasi di:
       - preparazione merenda (9.00 – 10.00);
       - preparazione tavoli, sconfezionamento,  scodellamento pasti, pulizia tavoli e
    lavaggio stoviglie (11.00 – 13.00);
  - pulizia locali (17.00 – 20.00).

 

SERVIZIO EDUCATIVO

 
Il Servizio educativo alla prima infanzia che il nido integrato “Folletti curiosi” attua, si pone in continuità con il successivo percorso formativo che svolge la contigua scuola dell’infanzia (ex materna).
 
Utilizza, inoltre, il servizio mensa comunale integrandosi, in tal modo, agli altri servizi presenti nel territorio.
 
 
Per la valutazione dell’efficacia del Servizio, si rileva il grado di soddisfazione dei genitori sia in modo informale (attraverso incontri e colloqui) che formale con questionari ed indagini varie sui diversi aspetti educativi e organizzativi del  funzionamento.
 
Obiettivi e modelli organizzativi del Servizio educativo alla prima infanzia realizzato nel nido
 
Modello psico-pedagogico ed educativo di riferimento
 
L’infanzia trova un suo riconoscimento civile e sociale solo in tempi recenti. E’ infatti con le “scuole nuove” di marca deweyana, e soprattutto con Maria Montessori, che l’infanzia trova la sua autonomia di sviluppo, di apprendimento e formazione.
 
La partenza si ha con Rousseau.
 
L’Emilio infatti, scandito in parti che corrispondono alle varie età del protagonista, non solo pone la tesi rousseauiana per cui la natura vuole che i fanciulli siano fanciulli prima di essere uomini, ma indica di fatto due categorie dell’educazione: la processualità e la necessità che emerge da paradigmi dati dalla natura.
 
Oltre un secolo dopo, sulla strada aperta da Rousseau, anche Dewey sottolinea il valore di altri due dati infantili: l’immaturità e la plasticità, come condizioni della crescita  continua dell’uomo.
 
Anche in questo caso,  centro del discorso deweyano è l’educazione, la quale, in quanto processo, senza fine né fini, deve garantire una “crescita in infantilità”, consentendo a ciascuno di mantenere aperte le proprie potenzialità e inalterata la propria adattabilità.
 
Il modello psico-pedagogico ed educativo di riferimento, si colloca pertanto in questo orizzonte teorico costituito da negatività, immaturità, plasticità e processualità.
 
Il bambino che si ha in mente infatti è un soggetto caratterizzato sia in senso positivo che negativo.
Positivamente perché ha curiosità, spirito d’avventura, ha apertura al nuovo, ha foducia nell’adulto, ha plasticità.
Negativamente perché come il suo etimo mette in luce (“in-fante”), non sa parlare, è debole, balbetta, è timido e incapace di scelte autonome.
 
La sua debolezza ne fa, pertanto, un essere dipendente da altri (educazione) ma non in un rapporto di subalternità ma di piena considerazione, di grande rispetto e dialogicità.
 
In questa definizione pedagogica di bambino, che costituisce la prospettiva teorica di riferimento si ha, pertanto, l’idea che esso rappresenti una complessa fonte di molteplici potenzialità che verranno sviluppate ed orientate con una adeguata azione educativa, all’interno del Servizio, per garantire, oltre alla cura e all’accudimento, il soddisfacimento di tutti i suoi bisogni affettivi, relazionali e cognitivi.
 
Il progetto educativo è, pertanto, basato sulle seguenti idee:
 

  1. idea di bambino:

soggetto di diritti, protagonista attivo del suo progetto di crescita, persona dotata di “100 linguaggi”;
 

  1. idea di educatrice:

Un educatore che adotta, uno stile basato su una  ricerca continua  fatta di analisi, osservazione,  ascolto, confronto con:
- i bambini;
- gli altri educatori;
- i genitori;
 
  c)  idea di ambiente:
       scuola pensata per rispondere agli interessi del bambino,  scuola   come   spazio di     
       relazione tra bambini e tra adulti e bambini, scuola come occasione di esperienze e
       situazioni emozionali e conoscitive.
 
 
 
Attuazione operativa
 
Per l’attuazione operativa dei vari percorsi formativi si possono dare solo indicazioni. Sono infatti le concrete situazioni educative ed i reali bambini che usufruiscono del Servizio a guidare l’educatore nello sviluppo specifico dei percorsi.
 
Gli elementi che seguono sono pertanto da assumere come orientamenti indicativi da connettere e contestualizzare  con la realtà concreta ma delineano ed articolano contenuti coerenti con le finalità del Servizio.
 
Obiettivi che si intendono raggiungere.
 
Il progetto educativo del Servizio ha come filo conduttore i bisogni formativi del bambino, perché questo significa affermare la sua centralità e focalizzare l’attenzione su tutte le sue esigenze: cognitive, affettive e relazionali.
 
La trama della progettazione è, pertanto, costituita dal soddisfacimento dei seguenti bisogni:

  • appartenenza, riconoscimento, sicurezza;
  • senso, autostima,
  • accudimento, cura;
  • ascolto, dialogo;
  • conoscere, sperimentare, giocare, fantasticare;
  • esprimersi, comunicare, osservare, riflettere:

 
Intorno a ciascuno di questi temi, che nell’insieme, costituiscono il percorso formativo e l’”orizzonte di senso” della progettazione, vengono quindi sviluppate le varie azioni educative.
 
Spazi
 
Lo sviluppo delle varie situazioni ed esperienze educative previste dal Progetto, trovano collocazione diversa, negli spazi del Servizio, a seconda delle loro  finalità°:

  • nello spazio “accoglienza”: attività e situazioni di riconoscimento, accettazione, apertura, ascolto;
  • nello spazio “gioco”:attività e situazione di esplorazione, conoscenza, sperimentazione, incontro, dialogo, ascolto;
  • nello spazio “lavoro”: attività e situazioni di pasticciamento, espressività, osservazione,  riflessione, apprendimento;
  • nello spazio “riposo”: attività e situazioni di cura, di accudimento, di sicurezza, di stima.

 
Tempi
 
L’utilizzo degli spazi è a sua volta connesso ai tempi ed alle varie attività di routines che danno luogo al curricolo implicito (accoglienza, vestizione, svestizione, gioco, riposo, colazione, …) ed esplicito (attività, esperienze, situazioni di apprendimento, …).
 
Lungo tuitto il corso della giornata, secondo la scansione tipo prevista, nei diversi spazi, trovano così attuazione le varie esperienze con un’utilizzazione dei tempi  funzionale al soddisfacimento dei bisogni dei bambini: dall’accoglienza, alla cura, alla crescita in tutti i sensi.
 
Un tempo disteso collegato pertanto a tutte le loro diverse esigenze:

  • di relazione;
  • di socialità;
  • di apprendimento strutturato;
  • di rassicurazione affettiva;
  • di riposo e relax.

 
Organizzazione
 
Obiettivi, attività attuative, spazi e tempi del Servizio si sviluppano a loro volta all’interno di un quadro organizzativo che prevede l’avvicendamento nella giornata delle varie educatrici in funzione della presenza dei bambini e del lavoro da svolgere.
 
Le relazioni educative all’interno del Servizio sono tra le più complesse.
 
Per questo sono previsti sia rapporti individuali e diretti (del tipo stimolo/risposta) che indiretti, attraverso strumenti intermedianti (oggetti mediatori) per la loro capacità di offrire appigli e sostegni ai processi di crescita e di apprendimento dei bambini.
 
L’organizzazione è fnzionale inoltre all’autonomia dei bambini in rapporto alla quale viene articolata la presenza delle educatrici secondo un progetto educativo che tiene conto delle varie soggettività presenti (organizzazione complementare).
 
 
Attività di verifica
 
Sono previste attività diversificate di verifica:

  • vi è la valutazione delle attività svolte,
  • vi è la rilevazione dei percorsi di sviluppo e di crescita realizzati dai bambini;
  • vi è la verifica degli obiettivi progettuali nonché la valutazione del Servizio.

 
A seconda del tipo di verifica vengono utilizzati criteri e modalità diversificate.
 
Per la rilevazione dei percorsi di sviluppo e di crescita realizzati dai bambini, si attuano esperienze valutative di documentazione che considerano elemento preminente (criterio) la conoscenza dei loro processi evolutivi piuttosto che la “classificazione” e la “schedatura” di abilità avulse dal contesto.
 
Per la valutazione delle attività svolte si raccolgono i percorsi progettati, si analizzano le risposte e gli interessi dimostrati dai bambini, se ne raccoglie la produzione.
 
Per la verifica degli obiettivi progettuali ci si basa soprattutto sui processi di crescita realizzati dai bambini sottoforma di metacognizione sulla loro produzione e sui loro comportamenti, nella pluralità di situazioni che vivono all’interno del Servizio.
 
Gli strumenti valutativi che vengono utilizzati sono pertanto diversificati e variano in relazione agli scopi (schede, griglie, osservazioni, elaborati, produzioni spontanee, …).
 
La formazione
 
La formazione del personale educativo può riguardare diversi settori di professionalità:

  • l’ambito delle conoscenze psicologiche dello sviluppo del bambino;
  • l’ambito igienico-sanitario;
  • l’ambito educativo per l’approfondimento della didattica laboratoriale, della valutazione, della programmazione degli interventi, delle relazioni comunicative, …

 
Tutte le opportunità formative del territorio saranno, pertanto, accolte e valutate dalle educatrici: dalle proposte che di anno in anno l’ASL sviluppa, ai corsi di aggiornamento che vengono realizzati nella scuola materna statale, in un’ottica di continuità.
 
 
La partecipazione
 
Il progetto di partecipazione prevede momenti di incontro diversificati, a piccolo e grande gruppo, per rispondere il più possibile alle attese e ai bisogni di tutti, dal momento che le famiglie sono diverse tra loro per disponibilità,esigenze, saperi culturali.
Le occasioni d’incontro per far si che nido e famiglia diventino compartecipi del processo di crescita del bambino sono costituite da:

  1. colloqui individualipreliminari alla frequenza al nido per la compilazione della scheda d’inserimento;
  2. incontri di inizio anno, per conoscere l’organizzazione del nido, gli spazi, gli operatori;
  3. incontri quotidiani in entrata e uscita, per scambiarsi le informazioni immediate e preziose sull’andamento della giornata;
  4. incontri in sezione, almeno 3 volte l’anno, dove si approfondiscono le tematiche relative al gruppo-sezione ed ai progetti in corso;
  5. incontri tematici, con esperti su argomenti che interessano i genitori;
  6. momenti di incontro di lavoro, serate in cui i genitori contribuiscono concretamente  a costruire oggetti per il nido, allestire spazi in occasione di feste;
  7. le feste, momenti di grande partecipazione allargati agli altri componenti della famiglia, fratelli, nonni, ecc.;
  8. le uscite, momenti dove la partecipazione dei genitori o dei nonni diventa un’occasione per condividere la straordinarietà dell’esperienza oltre che dare un valido aiuto;
  9. la consulenza individuale, un momento di confronto più intimo dove poter affrontare anche   problemi o tematiche personali più calati sulle individualità delle famiglie.

 
 
 
Le proposte educative - didattiche
 
Durante ogni anno scolastico, il nido propone alcune iniziative che coinvolgono più direttamente le famiglie, mediante l’organizzazione di:
 

  1. corsi per genitoridi pittura, psicomotricità o altro (due/tre sere al massimo);
  2. incontri con esperti su tematiche relative alla primissima infanzia (Foniatra, Pediatra, psicologo…);
  3. gita di fine anno,  (di solito nel mese di maggio) in località vicine e divertenti;
  4. festa di fine anno, in cui i genitori possono diventare, ad esempio, gli attori delle favole più conosciute dai bambini;
  5. lotterie varie, (cesti di natale, di pasqua, pesca di fine anno…) il cui ricavato viene utilizzato per l’acquisto di materiale ludico-didattico particolare;
  6. raccolta di materialedi recupero, o giochi, o articoli d’arredo non più usati in casa.

 
 
L’identità del nido
 

  1. Giornata tipo del bambino :

L’organizzazione della giornata al Nido è basata sulla routine,cioè su avvenimenti che si ripetono regolarmente e che trasmettono sicurezza al bambino ma anche su attività e situazioni che generano curiosità .
 
7.30-9.15 :     accoglienza dei bambini ed ingressi personalizzati;
9.20-9.40 :     suddivisione in due sezioni (grandi + 18 mesi, piccoli – 18 mesi)  per la merenda del mattino,a base di frutta; si crea un clima di “assemblea” e di recupero del vissuto familiare ;
9.40-10.00:    cambio e momento educativo legato alla corporeità ;
10.00-11.00:  attività programmate; i bambini grandi svolgono le attività previste dal
 progetto educativo; i bambini piccoli; sonnellino mattutino e attività ;
11.00 -11.15: routine in preparazione al pranzo (lavaggio delle manine,bavaglia)
11.15 -12.00: pranzo e momento di relazione ;
12.00-13.00 : momenti di gioco libero,cambio e preparazione per andare a  letto;    
preparazione per andare a casa (per chi usufruisce del part-time al mattino); accoglienza  (per chi usufruisce del part-time al pomeriggio);
13.00-13.30: addormentamento ;
13.30-15.00: sonno;
15.00-16.00: risveglio e merenda ;
16.15-16.40: cambio e preparazione per andare a casa ;
16.40-18.00:gioco libero e saluto .
 

  1. Giornata tipo dell’educatrice :

Le quattro educatrici presenti al Nido si turnano giornalmente secondo quattro tipologie di orario :
7.30-13.00   (ore 5.5):                   assiste il gruppo dei piccoli ;
8.30 – 13.30 (ore 5):                      assiste il gruppo dei grandi ;
9.30-12.00/15.30-17.30 (ore 4.5): fa da jolly e aiuta entrambi i gruppi al bisogno ;
13.00-18.00 (ore 5):                       per un totale individuale settimanale di 25 ore .
 
 

  1. Metodologia di lavoro:

L’accoglienza è il momento più delicato della vita del bambino al Nido; essa viene curata e gestita individualmente affinché il distacco dal genitore sia il meno traumatico possibile . Lo spazio predisposto per favorire questo “passaggio” è l’ingresso . Viene favorito l’uso dell’ “oggetto transizionale “ affinché il bimbo , ritrovando un po’ di casa al Nido , si possa sentire più tranquillo e sicuro .
 
La programmazione al Nido viene fatta annualmente. Ad inizio anno vengono stilati dalle educatrici, per la sezione dei grandi,  il progetto educativo, costituito da attività che mirano a sviluppare la motricità, i sensi, la manipolazione, la creatività…….. e il progetto continuità (quest’ultimo in collaborazione con le maestre della scuola dell’infanzia) .
 
Quindi viene deciso un tema da affrontare per il progetto,  che fa da sfondo integratore.Viene quindi sviluppato attraverso l’organizzazione delle attività previste per raggiungere i vari obiettivi.
 
La sezione dei piccoli invece svolge esperienze semplici e fini a se stesse, ad esempio l’uso dei colori, il didò, le costruzioni, i libretti.
 
Il nido, essendo costituito da angoli strutturati, presenta una zona adatta ai piccoli (12-18 mesi), ed una zona adatta per bimbi di età medio grande (18-36 mesi). In alcuni momenti della giornata i bambini rimangono assieme, ad esempio durante l’accoglienza, il pranzo, il gioco libero in giardino o dopo il riposo pomeridiano; invece durante la merenda, il cambio e l’attività del mattino, rimangono divisi per necessità di progettazione, organizzazione e tempi.
 
 

  1. Descrizione degli spazi:

L’ambiente è suddiviso per angoli in modo da offrire spazi contenitori più adeguati alle misure fisiche e psicologiche del bambino.

  • INGRESSO: luogo di transito ben definito; spazio di emozioni, attese, preoccupazioni. E’ una zona delimitata dagli armadietti personali dei bambini e da un piccolo divano per cambiarsi.
  • ANGOLO DELLA PEDANA: momenti di assemblea per parlare della vita quotidiana o per giocare insieme.
  • ANGOLO DEL CUCU’: come bisogno di consolarsi con sé stessi come in un’oasi di pace.
  • ANGOLO DEI TRAVESTIMENTI: gioco simbolico (far finta di…),
  • ANGOLO DEI TRAVASI: giochi con materiali diversi come pasta, riso, piatti (esperienze manipolative - olfattive - del gusto).
  • SALONE: zona centrale, viene utilizzato per il  gioco libero dove ognuno fa ciò che desidera.
  • ATELIER: è un vero e proprio laboratorio sperimentale in cui i bambini affrontano attività di vario tipo con l’utilizzo di materiali differenti; all’interno vi si trova un tavolo luminoso ed un tavolo a specchio.
  • ANGOLO CUCINA-CASA: anche questo viene usato come gioco simbolico per imitazione della mamma.
  • ZONA DEI PICCOLI: strutturato con un angolo morbido, per le coccole e tenerezze; un bastone primi passi, per aiutare lo stimolo del movimento autonomo; molteplici giochi, morbidi, duri, colorati o che fanno rumore per lo stimolo dell’attenzione e dei sensi.
  • ANGOLO DEL PRANZO: ricavato da un angolo della scuola dell’infanzia, fornito da un tavolo pappa e da uno normale per i bimbi grandi.
  • STANZA DEL SONNO: luogo rassicurante, tranquillo e personalizzato attraverso musica dolce, oggetti di transizione, carezze.
  • IL BAGNO: qui viene svolto il momento del cambio, fonte di rapporto affettivo, di intimità e di avvio all’autonomia.

 
Ogni spazio del nido viene abitualmente decorato con materiali colorati e che catturino l’attenzione, soprattutto dei più piccoli, ad esempio sonagli, tendine appese, cartelloni e stoffe, spesso creati con l’utilizzo di materiali di recupero.
 
 
 

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